IL PILOTA DI APR
Vista della piazza di del Comune di Aprilia
PILOTA DI APR: PER PASSIONEPER EVASIONE
Storia di volo
La mia storia come aereomodellista risale a quando ero piccolo, perché viaggiavo spesso in aereo con la mia famiglia, da adolescente mi sonno affezionato ai volumi che trattavano di aerei della seconda guerra mondiale, più avanti con l'età ho collezionato anche un'intera eciclopedia sul mondo aeronautico. Costruivo aeroplani di plastica e di metallo, poi nel 2009 mi coprai il mio primo elicottero elettrico radiocomandato, due settimane per assemblarlo, una settimana per collaudarlo, un secondo per schiantarlo, e già! L'Aeronautica per come la conosco io, non si è fatta in un giorno, quanti fallimenti ci sono stati prima di portare un aereo a spasso per i cieli... ma il bello del volo è anche questo e quindi non mi sono arreso e ho continuato la mia carriera di aeromodellista dinamico.
Nel 2013 con il passare del tempo e con l'evoluzione degli aeromodelli, sono passato dall'elicottero ai mio primo quadricottero, un Parrot, drone che era difficile da comandare con il cellulare e soffriva di qualche disturbo con le frequenze domestiche, così mentre provavo una manovra acrobatica mi si è schiantato su un albero di casa, danneggiato in modoo irreversibile, ne comprai un altro uguale, che ho tenuto però come una reliquia.
Nel 2015 presi tra i primi in Italia il mio primo attestato di volo e un certificato DJI per la conoscenza del velivolo Inspire One, ho incominciato così la mia carriera di pilota di droni, ma dato che il volo professionale non poteva occupare anche il volo ricreativo mi comprai nel 2017 anche un DJI Phantom 3 Prophessional. Una cosa che mi dava un po' fastidio e che ogni due/tre mesi DJI aggiornava tutto (firmware drone, applicazioni di volo e batterie) per chi come me aveva parecchie batterie era una trafila a volte interminabile. Fortunatamente nel 2018 vendetti di DJI PH3 Pro per comprarmi un trecentino (anche se ogni tanto me lo faccio prestare per non perderci la mano). Il Parrot Anafi, mi ha dato parecchie soddisfazioni, anche se i regolameti Enac ogni anno sono cambiati a favore dei 250gr, ho sempre cercato di stare al passo con i tempi, rispettando sempre le scadende (tasse enac, nuovi brevetti, assicurazioni, visite mediche, aggiornamenti manuali, etc. etc.), anche se molte persone pensano che siano giocattoli, avere un drone richiede doveri e responsabilità.
Nel 2020, con l'avvento dei nuovi regolamenti ENAC/EASA, arrivò anche il mio nuovo patentino preso online A1-A3 (potevo aspettare tranquillamente il 2022 per rinnovarlo), ma se in futuro avessi optato per un brevetto A2 (Ex CRO), (avendo già maturato un numero considerevole di ore di volo certificate) avrei comunque dovuto sostenerlo, ma a seguito della pandemia di Covid-19 che ci ha lasciato quasi tutti a terra con i vari "lockdown" il mercato italiano ha subito un incredibile arresto, in attesa di un 2021 più sereno, ed una ripresa dell'economia ho momentaneamente fermato le attività di volo legate la mondo professionale, tutto ha un costo e non si "campa" di sola aria!
In questi primi mesi del 2021 si intravede un po' di luce, sia per l'unificazione del codice QR voluto da EASA e finalmente approdato anche ad D-flight/ENAC, che l'operatore di droni, deve apporre su ogni suo velivolo di sua proprietà, tramite un abbonamento pagabile annualmente diversificato per prezzo per chi ne fa un uso hobbistico o professionale. Così ora questo QR risulta per alcuni versi un vantaggio, ma siamo ancora in attesa di futuri sviluppi per il famoso trasponder di tracciamento (che mette l'ansia a molti di noi, per dover mettere mano ancora al portafoglio). Certamente con l'avvento delle nuove linee guida EASA, è arrivato un vento positivo per il settore, che tutti aspettavano da parechio tempo, così anche l'assicurazione non sarà più un salasso. Intanto ho rispolverato i mie mezzi, fatto la manutenzione, sicuro che prossimante tornerò a volare, come giusto che sia!
Così prima della fine di questo 2021 (il 27 di Ottobre), con un po' di sana lettura serale, ho conseguito anche il certificato di volo A2 (Ex CRO), immancabile per chi vola in città e a contatto con le zone rosse, questo patentino permette il sorvolo in ambienti urbani con droni >500gr <2Kg (<4Kg se il drone è certicato CE, che per ora non ha nessuno!), Un altro tassello si aggiunge alla lunga lista dei certicati ottenuti in questi anni, conscio che i miei doveri come pilota di droni si allungheranno sensibilmente e pertanto manterrò sempre un livello di rischio accettabile per volare in primis in sicurezza!!!
Iter Burocratico
Nel 2015 presi il mio primo brevetto valido per 4 anni da operatore riconosciuto Enac per volare nella legalità. Le spese non sono state poche, infatti l'iter burocratico per il ragggiungimento del "patentino" è stato lungo e laborioso. In primis, ho dovuto pagare la visita di un medico AME, poi la scuola di volo privata riconosciuta dall'Enac per effetture il corso intensivo di una settimana (33 ore), che previo esame mi ha rilasciato l'attestato di operatore APR (valido per comandare droni con peso al decollo <25Kg).
Dopodiché ho dovuto comprarmi il drone e le batterie, fare una lunga sperimentazione per conoscerne le funzioni degli apparati presso un'area sicura e sufficentemente isolata, poi pagare una società specializzata in aeronautica per aiutarmi a stilare i manuali (di configurazione, di volo, delle operazioni, di analisi del rischio e di consuntiva prove) da sottoporre ad Enac (manco fosse stato un elicottero vero!).
Compilare dei moduli prestampati da Enac, come la dichiarazione di rispondenza al regolamento vigente del periodo, affrancata con marca da bollo da 16,00€ (successivamente questa apposizione è stata tolta dallo stesso ente), compilare il modulo delle "Limitazioni del sapr". Mandare tutta la documentazione elaborata (oltre quella nativa del drone comprato), solo via posta elettronica certicata (quindi comprare anche un accout di posta elet. cert.) ad Enac per il controllo.
Dopo un mese e mezzo mi è giunta una mail che mi richideva di saldare le spese per i servizi ottemperati da Enac attraverso il lavoro di un loro impiegato per avermi controllato tutta la documentazione inviata per posta, al ricevimento della somma dovuta (183,00€) mi avrebbero inserito nell'albo dei piloti riconosciuti Enac e così è accaduto.
Con le modifiche ai regolamenti ogni 3 mesi dal 2015 si è giunti alla pubblicazione di un nuovo regolamento per i mezzi aerei a pilotaggio remoto stilato da Enac a fine 2016. Così nei primi mesi del 2017 ho dovuto "per forza" convertire il mio valido attestato (pena l'esclusione dalla lista degli operatori riconosciuti). Quindi ho pagato nuovamente una società che andasse bene all'ente per riavere uno nuovo brevetto con validità di 5 anni. La sessione di convalida prevedeva, un corso di aggiornamento teorico con test finale e una prova tecnica di volo, con un esaminatore. Questa volta l'Enac ha preteso per l'invio della documentazione per posta elettronica certificata, che il tutto fosse firmato digitalmente e così mi sono dovuto comprare anche una chiave usb che certificasse la mia identità (altre spese da aggiungere alla lunga lista), ed ho inviato nuovamente tutto all'ente per la convalida, senza pagare nulla, perché già lo avevo pagato in precendenza (modalità prevista all'interno dei moduli prestampati).
Oltrepoi richiedere la registrazione al sito D-flight per il rilascio di un codice "Q" (temporaneo) da incollare obbligatoriamente sul drone per l'identificazione e il riconoscimento dell'APR. Una volta finite queste procedure burocartiche per lavorare in sicurezza, oltre a rispettare i limiti imposti dal regolamento Enac vigente, ed inviare documentazione dei voli ogni fine anno (da Gennaio 2019 non più richiesto), l'operatore è obbligato ad assicurare il drone, con una polizza adeguata per usi lavorativi o addestrativi. Quindi un drone riconosciuto Enac non può essere assicurato come un aeromodello per qualsiasi tipo di volo (lavorativo e non), perché anche se ne ha le fattezze, non ne ha più le caratteristiche, in quanto registrato come un APR.
Con la modifica del Regolamento ENAC edizione n°3 del 11 novembre 2019, si prospettano nuove novità per molti utenti dell'aria, Scaricalo qui. Il Regolamento Enac del 2019 anticipa molti requisiti chiave previsti dalla Regolamentazione Europea:
- Decade la distinzione tra impiego professionale e impiego ricreativo degli APR e le regole si differenziano in riferimento in funzione del livello di rischio assunto dal drone (peso, velocità, presenza di persone)
- Fissazione limite di età per pilota APR: anni 16 e non più anni 18
- Ogni pilota di APR dovrà essere munito di attestato (ergo, anche quello deputato a volo cosiddetto ricreativo effettuato da drone di peso uguale o maggiore a 250 grammi, a partire dal 01 Marzo 2020).
- Il conseguimento dell’attestato, di validità pari ad anni cinque, e rinnovabile, riconosce la competenza al volo al pilota APR e consta di corsi di formazione e di esami anche on line che variano a seconda della tipologia del drone (minori e maggiori di Kg 25), di conduzione (es. : operazioni critiche e non critiche per droni con peso inferiore a Kg 25); di impieghi del mezzo in condizioni VLOS, EVLOS, BVLOS. Ergo, da prove di idoneità “light” on line (con esame finale), all’aggiunta di corsi di formazione presso Centri di addestramento APR autorizzati (con esame finale) a “skill” test con Esaminatore APR. Non sussiste più dunque differenziazione tra attestato e licenza di pilota APR (seconda ediz. Del Reg., 2018).
- Ogni pilota di APR non dovrà più essere munito di certificato medico di idoneità psico-fisica (a partire dall’entrata in vigore del presente Regolamento, 15 Dicembre 2019), ergo sia per operazioni critiche che non critiche. L’unico limite “soggettivo” è quello riportato nell’art 7 (6a) del Reg. dove al pilota APR è richiesto di astenersi dallo svolgere i propri compiti in particolari condizioni psico-fisiche (uso di sostanze psicoattive, alcolici, lesioni, fatica operazionale, malattie, cure mediche…)
- Ogni drone di massa uguale o maggiore di 250 grammi dovrà essere registrato a partire dal 01 Luglio 2020 (portale D-Flight). Vale sia per gli operatori di SAPR impiegati per uso professionale (qualsiasi peso), sia per gli operatori/proprietari di APR (di massa appunto uguale o maggiore di 250 grammi). Esclusi dunque i giocattoli e i droni di peso inferiore a 250 grammi (che non hanno sensori per la ripresa di dati personali)
- Ogni drone e per qualsiasi uso deve essere assicurato.
- Le operazioni della categoria “open”, ossia quelle a basso rischio, “non critiche”, che costituiscono l’impiego più diffuso dei droni (fino a Kg 25) si svolgono senza formalità, ossia senza autorizzazione dell’Autorità Governativa, a differenza delle altre di medio e di alto rischio (per le operazioni critiche e specializzate critiche che però ricadono negli scenari standard pubblicati da Enac è necessaria la dichiarazione da parte dell’operatore SAPR attraverso la piattaforma “D-Flight”). Ovviamente per tutti si applicano le regole di circolazione e di utilizzo dello spazio aereo (Art. 24 e segg)
- Introduzione della piattaforma tecnologica: “D-Flight”,“portale dedicato agli operatori SAPR per la fornitura di servizi di registrazione, geo consapevolezza, identificazione a distanza e pubblicazione delle informazioni sulle zone geografiche”.
A Giugno 2020, aggiornai i mio brevetto di pilota certificato ENAC convertito nel 2017 (con scadenza nel 2022), con l'attestato on-line, anche questo con validità di 5 anni, con un esborso totale di 31,00€. Il 22 luglio 2020 l'Enac comunica che è disponibile il Regolamento Mezzi aerei a Pilotaggio Remoto - Edizione 3, Emendamento 1 del 14 luglio 2020 che annulla e sostituisce l’Edizione Edizione 3 dell'11 novembre 2019. Scaricalo qui
A Ottobre 2021, ho conseguito all'estero l'esame per il Patentino di volo A2 (Ex CRO), presso la migliore scuola di addestramento per piloti di droni Europea domicialiata nei Paesi Bassi al costo di 31,00€, successivamente ho pagato 10,00€ all'ente certificatore Olandese RWD per il rilascio del patentino A2 (Ex CRO) riconosciuto in tutti i paesi appartenenti all'EASA, Italia compresa. Ma mentre in Italia fare l'esame A2 era troppo macchinoso (per maggiori info leggi questo articolo dell'ENAC - link), almeno con questa scuola avevo per 30 giorni, la possibilità di provare e riprovare. Un vantaggio, No! Cosa che non è servita affatto, perché anche se servivano un minimo di 75% di risposte esatte su 30 domande (come richiesti dall’Art.19 del Regolamento UAS-IT Edizione 1 del 04/01/2021 e da AMC1 UAS.OPEN.030(2)(c)) ossia Meteorologia, Prestazioni di volo e pianificazione, Mitigazioni tecnico-operative e gestione del rischio, con il 93% di risposte esatte, sono passato alla prima prova d'esame. Studiare con passione da questi risultati!!!
Progresso tecnologico
Il mondo dei droni offre macchine per tutte le tasche, oggi di apparecchi volanti radiocomandati ne sono usciti sul mercato di tutte le forme, di tutte le grandezze e tipologie, oltre ai classisi modelli di bassa fattura, ci sono anche quelli più performanti, per lo sport con tecnologia FPV (first person view) e per il mondo del lavoro (cinema, edilizia, beni culturali, sicurezza, etc. etc.).
La tecnologia evolve e di parecchio, i droni si fanno sempre più piccoli (vedi sezione tecnologia) e meno ingombranti, con l'avvento dei trecentinni (droni da 300gr o poco meno) è stato abbattuto il muro della portabilità. Ora strumenti di inoffensività come possono esserlo i sensori di anticollizione e i para-eliche sono il fondamento per operare (intendendo lavoro sapr) in sicurezza, ecco perchè anche le polizze assicurative dovrebbero adeguarsi alla tecnologia montata sui droni e non solo al peso complessivvo al decollo.
I Trecentini
I droni da 300g conosciuti anche come trecentini, hanno permesso a molte persone di sperimentare il mondo dei piloti di APR senza spendere eccessivamente in attrezzature e corsi specifici. E' stata per tutti una ventata di aria fresca, anche per quei piloti che lo erano già da tempo e che grazie a questa miniaturizazione tecnologica hanno potuto ampliare il parco dei mezzi aerei in uso.
L'iter burocratico per la certificazione di questa classe di droni, risulta essere molto snello, in quanto non è richiesta la visita di un medico AME, non bisogna fare corsi specifici (anche se sarebbe opportuno conoscere almeno le regole dell'aria) per prendere il patentino, non è richiesta l'installazione del terminatore di volo, come previsto per i droni più pesanti. Un drone che rispetti il regolamento ENAC, la cui massa al decollo complessiva e comprensiva di paraeliche non superi il peso prefissato di <=300g è dichiarato dallo stesso ente "inoffensivo". Pertanto è possibile volare anche in città, ma non di notte o sopra la gente (feste di paese, manifestazioni, raduni, concerti, etc. etc.), è bene sempre volare nel rispetto delle regole ENAC e ENAV e della privacy.
Dopo aver fatto la sperimentazione propedeutica, aver stilato i manuali (di configurazione, di volo, di manutenzione, di sperimentazione) e compilato la modulistica ENAC (dichiarazione di rispondenza con firma elettronica dell'operatore APR) e avere versato all'ente una quota pari a €94,00 (comprensiva di: Articolo N43 - Diritti Dichiarazioni SAPR - SAPR - Dichiarazioni operazioni specializzate non critiche € 90,00 + Articolo N07-1 Spese e diritti accessori (maggiorazione del 2% per spese indicate nell'art.7 comma1 €1,80 + Arrotondamento €0,20 + Bollo €2,00) e spedito tutto all'ente. Dopo qualche settimana/mese di attesa il drone e l'operatore dell'APR vengono inseriti nella lista degli operatori riconosciuti a livello nazionale. Dato che ENAC non invia a gli utenti notifica di registrazione, bisogna controllare una tantum sul loro sito web. Avvvenuto ciò, dopo essersi registrati sul sito D-Flight, bisogna procedere alla registrzione digitale del drone in uso, la procedura rilascerà un "codice Q", che va stampato e applicato oltre alla targhetta di identificazione dell'APR e dell'Operatore riconosciuto, sull'APR in uso e sulla stazione di terra (radiocomando).
Prima di procedere con il volo aereo è bene sapere che il trecentino o quelli di peso inferiore vanno assicurati, prima che si inizi la sperimentazione propedeutica. Nel campo delle assicurazione quella da aeromodellista non esiste più per i droni come li conosciamo, mentre esiste ancora per determinate classi vi velivoli come aerei, elicotteri, dirigibili, etc. etc., comunque per tutti quei mezzi che volano senza l'ausilio del GPS o latri ausili che ne permettano un volo automattizato. Quindi per i droni è valida solo quella specifica per il volo dei SAPR sia che la si usi in per scopi hobbistici o professionali.
Con i nuovi regolamenti 2019/2020 non esistono più i piloti ricreativi, poichè tutti sono considerati piloti di droni, quindi tutti devono ottemperare alle regole dell'aria, come giusto che sia ed avere un'assicurazione adeguata. Chi opta per un volo ludico/sportivo è tenuto ad iscriversi ad associazioni rinosciute, acquisendo anche attestati per il volo che si vuole effettuare. Continuano ad esistere i piloti professionisti che per operare in determinate zone soggette a determinati rischi operativi, devono conseguire il brevetto CRO (per accedervi bisogna aver conseguito l'attestato online e aver maturato almeno 6 ore di volo, certificate da un logbook).
2021 ricco di novità dal codice QR univoco per tutti i droni posseduti dall'operatore, con prezzo annulale veramente piccolo per un uso hobbistico e accettabile per un uso professionale. Ogni drone va assicurato, ma chissà che non si unifichi anche quella, come in determinati stati Europei. Trasponder di tracciamento è ancora un'iscognita, ma sembra da fonti certe che costi e peso saranno veramente irrisori. Ora tutto è nelle mani di EASA per sbloccare questo settore, sono fidicioso di interessanti sviluppi, anche per il volo autonomo controllato dalle AI, disponibile ora sono negli USA, ma che tutti vogliono poter provare anche qui in Italia.